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Alzheimer, salute cardiaca e stili di vita; oltre la dicotomia cuore-cervello

In occasione della 21a Giornata Mondiale dell’Alzheimer si è cercato di individuare efficaci strategie di azione collettive per ridurre il peso complessivo di una patologia gravemente invalidante come il Morbo di Alzheimer.

1) Prenditi cura del tuo cuore, 2) sii attivo dal punto di vista fisico, 3) segui una dieta sana, 4) sfida il tuo cervello, 5) godi delle attività sociali: sono le cinque risposte alla domanda come “possiamo ridurre il rischio?”.
Questi cinque consigli per abbassare il rischio individuale della demenza sono stati riportati dal World Alzheimer Report 2014, che è stato recentemente presentato nel nostro paese dalla Federazione Alzheimer Italia.
Numerosi studi indicano che l’incidenza della demenza è in calo nei Paesi ad alto reddito, grazie al miglioramento dell’istruzione e della salute cardiovascolare. Non c'è dubbio quindi: ciò che è buono per il tuo cuore è buono anche per il tuo cervello.
Anche sotto questo profilo la salute cardiaca, quindi, rappresenta uno dei fattori fondamentali ai quali prestare attenzione per ridurre il rischio individuale di demenza.
In particolare, è emerso che i fumatori rispetto ai non fumatori presentano un rischio di demenza aumentato del 45%. Inoltre, l’attività fisica è importante: il consiglio è quello di introdurre una camminata nella propria routine quotidiana, eventualmente con l'ausilio di qualche applicazione di smartfone per registrare i propri percorsi, i passi compiuti ed i progressi ottenuti. Per quanto riguarda l’alimentazione, una dieta sana comprende cereali, pesce, legumi e verdure. Mantenere la mente attiva, poi, diminuisce l’indebolimento dell’ippocampo, una regione cerebrale fondamentale per la memoria, che spesso risulta la prima danneggiata in caso di Alzheimer. Anche i momenti di socializzazione possono contribuire ad abbassare il rischio di demenza.
L’attenzione verso tutti questi elementi è importante a qualsiasi età, secondo il messaggio che “non è mai troppo tardi”. Età e caratteristiche genetiche rientrano purtroppo tra i fattori di rischio immodificabili, ma l’astinenza dal fumo, il consumo di cibi più sani, l’attività fisica e una buona istruzione, se associati all’abitudine di mantenere il cervello (ed il cuore) in esercizio, contribuiscono in misura significativa a contenere al minimo le possibilità di soffrire di demenza.
Possono fare tutto questo anche le persone che soffrono già di demenza o che presentano segnali iniziali della malattia, in quanto è documentato che questo contribuisce a rallentarne la progressione.
Va anche sottolineato che gran parte dei fattori di rischio di demenza si sovrappongono a quelli di altre gravi malattie non trasmissibili. Ecco perché la realizzazione di campagne di salute pubblica efficaci può contribuire a ridurre il rischio globale.

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